Laureato in Psicologia Clinica presso l’Università degli Studi di Firenze e specializzato in Psicoterapia Breve Strategica presso la scuola del prof Giorgio Nardone.
Dal 2013 studio l’approccio psicoanalitico, intraprendendo anche il percorso di analisi personale con un analista Bioniano.
Gli autori che più hanno avuto impatto sul mio pensiero sono Freud, Klein, Winnicott, Bion e Langs.
Esercito la professione di Psicologo dal 2010 e Psicoterapeuta dal 2015, abilitato e regolarmente iscritto all’albo Psicologi della Toscana (posizione 6198).
Cos'è una psicoterapia
Prima di tutto una psicoterapia è la creazione di uno spazio di accoglienza, di ascolto e di sostegno.
La psicoterapia è anche un contenitore all'interno del quale pensare se stessi per comprendersi: un percorso che si fonda su tecniche precise e sulla collaborazione tra paziente e terapeuta.
Una psicoterapia sostiene e impegna allo stesso tempo: proprio come l'apprendimento, la crescita, l'emancipazione.
Tutte attività che ci potenziano nel momento in cui accettiamo la fatica di farle, meglio se ricorrendo all'aiuto di qualcuno più esperto: un genitore, un insegnante, un amico.
Uno Psicoterapeuta non è nessuno di questi, eppure nella relazione terapeutica svolge funzioni di ascolto, empatia, comprensione e interpretazione.
Lo Psicoterapeuta svolge una professione di aiuto ma anche di ricerca della verità e penso che l'equilibrio (delicatissimo) tra questi due elementi sia la mia idea di Terapia.
Terapia breve strategica
Quando il problema che richiede una terapia è un sintomo invasivo (esempio: attacchi di panico, fobie, ossessione-compulsione) è utile ed efficace utilizzare un approccio strategico.
Intervenire sulla logica e sugli aspetti paradossali di un problema consente di cambiare la percezione che si ha di esso e ottenere uno sblocco molto rapido.
Terapia orientata alla psicoanalisi
La psicoterapia psicoanalitica si avvale di strumenti specifici (le libere associazioni, il lavoro sui sogni, l'interpretazione del campo bipersonale) per individuare e comprendere le dinamiche che ci governano come individui e poterle valutare nel presente.
Rivivere queste dinamiche in un contesto sicuro (la relazione col terapeuta e il Setting) permette di gettare una luce nuova su elementi che abbiamo finora considerato assoluti e imprescindibili e che invece potrebbero rivelarsi, ad esempio, non più attuali.
Il passato diventa tale solo se lo guardiamo dal presente, ma per fare questo dobbiamo prima raggiungerlo, il presente.
Possiamo trovarlo con un terapeuta addestrato a creare uno spazio nuovo, inedito, non dominato da vecchie dinamiche relazionali.
Questo secondo me è il vero significato del lavoro sul "qui e ora".